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- L'IA automatizza operazioni bancarie migliorando i servizi e la gestione dei rischi.
- Esposizione all'IA: 40% in economie emergenti, 26% in nazioni a basso reddito.
- L'ONU ha ratificato il 21 marzo 2024 una risoluzione sull'IA sicura.
L’Intelligenza artificiale nel settore finanziario: la rivoluzione silenziosa
L’arrivo dell’intelligenza artificiale (ia) sta profondamente modificando il contesto del comparto finanziario italiano, portando con sé la promessa di maggiore efficacia e rinnovamento, ma anche sollevando quesiti impellenti sulla necessità di una regolamentazione oculata e meticolosa. Gli istituti bancari italiani, consapevoli della pressione concorrenziale e delle accresciute aspettative della clientela, stanno incorporando sempre più l’ia nelle loro procedure operative. Questa trasformazione, discreta ma inarrestabile, esige un’analisi approfondita dei pericoli e delle possibilità che essa implica.
L’innesto dell’ia nel sistema bancario non è un mero fatto tecnologico, bensì una vera e propria mutazione che interessa ogni aspetto dell’operatività finanziaria. Si spazia dall’automatizzazione delle operazioni di supporto alla personalizzazione dei servizi offerti ai clienti, passando per la gestione dei rischi e la prevenzione di truffe. In tale scenario, l’esame congiunto di Ivass e Banca d’Italia riveste un’importanza strategica, poiché si propone di tracciare un quadro chiaro della situazione attuale e di localizzare le aree in cui è necessario agire per tutelare la solidità del sistema finanziario e la salvaguardia dei consumatori. Come menzionato, gli istituti di credito mostrano un notevole interesse nello sfruttamento dell’IA per affinare il rapporto con la clientela, cercando di non eliminare del tutto l’interazione umana. Inoltre, grazie ad algoritmi di apprendimento automatico in grado di elaborare schemi predittivi, l’IA si dimostra uno strumento di valore inestimabile per le previsioni aziendali, le analisi strategiche e le decisioni di gestione, fornendo così indicazioni tempestive e decisive per il management aziendale.

Focus sui rischi e le opportunità per consumatori e istituzioni
Uno dei fini principali dell’indagine congiunta è stimare i possibili pericoli e vantaggi dell’ia per i consumatori e le istituzioni finanziarie. Da una parte, l’ia promette di rendere i servizi finanziari più fruibili, efficienti e ritagliati sulle singole esigenze. Grazie agli algoritmi di apprendimento automatico, le banche possono esaminare i dati dei clienti in modo più preciso e proporre prodotti e servizi conformi alle loro necessità. L’ia può altresì concorrere a diminuire le spese operative, automatizzando le procedure ripetitive e liberando risorse umane per compiti a maggior valore aggiunto. In uno scenario che considera l’esposizione generale all’IA del 40% nelle economie di mercato emergenti e del 26% nelle nazioni a basso reddito, l’analisi dei rischi diventa imperativa.
Dall’altra parte, l’ia suscita anche importanti perplessità in termini di chiarezza, giustizia e responsabilità. Gli algoritmi utilizzati dalle banche possono essere oscuri e difficili da decifrare, rendendo arduo per i consumatori comprendere come vengono prese le decisioni che li riguardano. Inoltre, gli algoritmi possono essere affetti da pregiudizi, che possono indurre discriminazioni inique nei confronti di specifici gruppi di persone. Infine, la responsabilità per gli errori compiuti dagli algoritmi è spesso complessa da imputare, generando un vuoto legale che può ledere i consumatori. Il 21 marzo 2024, l’assemblea Generale dell’Onu ha ratificato una risoluzione per la promozione di un’IA “safe, secure and trustworthy”, aderendo al principio “same rights, online and offline”. In quella data, l’organizzazione delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per promuovere un’intelligenza artificiale sicura, protetta e affidabile, nel rispetto dell’uguaglianza dei diritti sia online che offline.
La necessità di una regolamentazione adeguata
Per far fronte alle sfide poste dall’ia, è necessario un quadro normativo idoneo che assicuri la trasparenza, l’equità e la responsabilità degli algoritmi impiegati nel settore finanziario. Tale quadro normativo dovrebbe contemplare, tra le altre cose:
L’obbligo per le banche di rendere trasparenti gli algoritmi che utilizzano, spiegando come funzionano e come vengono prese le decisioni.
La creazione di meccanismi di controllo per garantire che gli algoritmi non siano soggetti a bias e non discriminino ingiustamente determinati gruppi di persone.
L’attribuzione di responsabilità per gli errori commessi dagli algoritmi, in modo che i consumatori possano essere risarciti per i danni subiti.
La promozione dell’educazione finanziaria, in modo che i consumatori siano in grado di comprendere i rischi e le opportunità dell’ia e di prendere decisioni consapevoli.
Le sole citazioni esplicite al contesto finanziario si rintracciano all’interno della proposta di direttiva europea. Riassumendo al massimo, tali riferimenti si limitano a rinviare alla normativa comunitaria generale relativa ai servizi finanziari, per ciò che attiene alla conservazione della documentazione tecnica e dei registri creati automaticamente dai sistemi di IA considerati ad alto rischio. Tra questi ultimi, sono inclusi i sistemi di IA destinati alla valutazione della capacità di rimborso delle persone fisiche o alla determinazione del loro rating creditizio, fatta eccezione per quelli adoperati per svelare attività fraudolente di natura finanziaria. È inconfutabile l’impatto dell’IA, tenendo conto delle specifiche peculiarità regolamentari e tecnologiche che contraddistinguono le banche.
Trasparenza, fiducia e responsabilità: il futuro del settore
In conclusione, la buona riuscita dell’ia nel comparto finanziario dipenderà dalla capacità di contemperare i vantaggi del progresso con la necessità di preservare i consumatori e tutelare la stabilità del sistema. Per fare ciò, è essenziale che le banche abbraccino un approccio responsabile all’ia, fondato sulla chiarezza, l’imparzialità e l’affidabilità. Soltanto in questo modo sarà possibile costruire un avvenire in cui l’ia possa partecipare a rendere i servizi finanziari più accessibili, validi e sicuri per tutti.
Amichevolmente, traiamo ispirazione da questo articolo per riflettere su quanto la fiducia sia un elemento essenziale nel mondo finanziario. Le nuove strategie bancarie si basano sempre di più sulla digitalizzazione e l’automazione, ma è fondamentale che i clienti si sentano sicuri e protetti.
Una nozione base da tenere a mente è che le banche devono garantire la trasparenza dei processi decisionali automatizzati, in modo che i clienti possano capire come vengono utilizzati i loro dati e come vengono prese le decisioni che li riguardano.
Un concetto più avanzato è quello della responsabilità algoritmica: chi è responsabile quando un algoritmo commette un errore? È importante che le banche si assumano la responsabilità delle decisioni prese dai loro sistemi di ia e che mettano in atto meccanismi per correggere gli errori e risarcire i danni.
In conclusione, l’ia può trasformare il settore finanziario in modo positivo, ma solo se viene utilizzata in modo responsabile e trasparente. La fiducia dei clienti è un bene prezioso che le banche devono proteggere a tutti i costi.