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- Negli ultimi dieci anni, il numero di sportelli bancari in Italia è diminuito di oltre il 30%.
- Nel 2024, sono stati chiusi 508 sportelli, riducendo il totale a meno di 20.000.
- Le Challenger Banks hanno raccolto 11,6 miliardi di euro in sei anni, con un picco di 3,5 miliardi nel 2021.
- Solo il 55% degli italiani utilizza l'internet banking, rispetto al 77,2% della media UE.
La Trasformazione del Settore Bancario: Verso un Futuro Digitale
Negli ultimi anni, il panorama bancario italiano ha subito una trasformazione radicale, caratterizzata da una progressiva riduzione degli sportelli fisici e un’espansione delle soluzioni digitali. Secondo i dati della Banca d’Italia, negli ultimi dieci anni il numero di sportelli bancari è diminuito di oltre il 30%. Questo fenomeno, spesso definito come “desertificazione bancaria”, ha portato alla chiusura di 508 sportelli nel solo 2024, riducendo il numero totale a meno di 20.000. La chiusura degli sportelli ha colpito quasi la metà dei Comuni italiani, con 3.381 località ora prive di una presenza bancaria fisica, un aumento di 101 Comuni rispetto al 2023. Questo trend è stato alimentato dalla crescente adozione di conti correnti digitali, sia da parte dei privati che delle imprese, che cercano soluzioni più efficienti e a costi ridotti.
Il Ruolo delle Banche Digitali e delle Challenger Banks
L’ascesa delle banche digitali – definite anche Challenger Banks – segna un cambiamento significativo nello scenario bancario contemporaneo. Queste entità finanziarie operano senza la presenza fisica delle filiali tradizionali e si affidano interamente ad applicazioni mobili e piattaforme web per fornire i loro servizi. Grazie a una sofisticata architettura tecnologica, riescono a mantenere bassissimi i costi operativi, proponendo soluzioni frequentemente gratuite o a prezzi accessibili; così facendo riescono ad attrarre principalmente una clientela giovanile abituata all’uso della tecnologia digitale. In Italia, le Challenger Banks – quali Hype, Widiba ed Illimity – si stanno affermando sempre più nettamente sul mercato locale. Il supporto del venture capital ha favorito tale espansione. Nei sei anni tra il 2016 e il 2022 queste istituzioni hanno totalizzato ben undici miliardi seicento milioni di euro in fondi raccolti, spezzando record nel biennio appena citato – basti pensare ai tre miliardi cinquecento milioni ottenuti solamente nel corso del 2021. Al contempo, tuttavia, l’utilizzo dei servizi bancari via internet in Italia risulta ancora laggardo rispetto alla media dei paesi europei. Infatti, è pari al solo cinquantacinque percento degli utenti che si avvalgono dell’Internet banking nella Penisola. Questo dato è sensibilmente inferiore al settantasette virgola due percento attestato nell’Unione Europea.

Implicazioni Sociali ed Economiche della Desertificazione Bancaria
La chiusura degli sportelli bancari ha generato un’ondata di preoccupazioni profonde riguardanti la scomunica sociale, complicando così l’accesso ai servizi finanziari essenziali. Questa situazione è particolarmente critica nelle zone rurali e nella popolazione anziana: attualmente, circa 11 milioni di individui risiedono in comuni privi della presenza fisica delle banche. Più specificamente, oltre 4,6 milioni si trovano in aree completamente sprovviste dei suddetti servizi. Questa condizione non solo restringe la fruibilità dei sistemi finanziari ma amplifica anche le differenze socioeconomiche, dato che gli anziani tendono a possedere competenze digitali inferiori rispetto ad altri gruppi demografici. In risposta a tale crisi emergente, il sindacato bancario First Cisl ha formulato una proposta per la creazione di Osservatori regionali incaricati del monitoraggio delle operazioni fiscali locali e della diffusione dell’educazione digitale nelle aree maggiormente svantaggiate come Calabria e Campania.
Conclusioni e Prospettive Future
Il panorama del settore bancario in Italia sta attraversando un periodo decisivo caratterizzato da una forte digitalizzazione, capace di generare sia opportunità vantaggiose sia considerevoli sfide da affrontare. Le istituzioni finanziarie tradizionali sono chiamate a un rapido adeguamento al fine di fronteggiare efficacemente le innovatrici Challenger Banks, notoriamente in grado di fornire servizi tanto snelli quanto personalizzati. È fondamentale gestire questa evoluzione digitale con cautela affinché non vengano emarginate le categorie meno esperte nell’ambito della tecnologia. In tale scenario, l’istruzione finanziaria e quella riguardante il mondo digitale diventano imperativi per assicurare una fruibilità equa delle risorse offerte dalle banche.
Nel contesto attuale sempre più orientato verso il digitale, le iniziative strategiche adottate dalle banche pongono particolare enfasi sulla combinazione delle tecnologie più all’avanguardia al fine di ottimizzare processi operativi ed abbattere costi superflui. Il trend dei pagamenti digitali si va consolidando quale consuetudine prevalente nel mercato; esempi emblematici comprendono i bonifici istantanei poiché forniscono maggiore praticità ed immediatezza nelle transazioni monetarie. Nonostante ciò, appare imprescindibile mantenere uno stato d’equilibrio tra progresso tecnologico ed inclusività sociale affinché ogni cliente possa godere pienamente delle novità introdotte dal sistema bancario odierno senza ostacoli legati alle proprie competenze tecniche. Il cambiamento dei dirigenti a livello C-level nelle istituzioni bancarie si presenta come una preziosa opportunità per integrare innovazioni e orientamenti strategici freschi. In questa fase storica, le loro competenze digitali, unite alla propensione nel gestire trasformazioni significative, acquisiscono rilevanza senza precedenti. È imperativo che gli enti bancari canalizzino risorse verso programmi formativi mirati allo sviluppo dei propri leader affinché possano affrontare efficacemente un ambiente sempre più dinamico. Considerando tali aspetti, diventa evidente che la capacità di rimanere all’avanguardia attraverso l’innovazione sarà cruciale per il settore finanziario, abbinata a una ferma dedizione ai principi della responsabilità sociale e dell’inclusione.