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Ecco come la legge sul telelavoro cambierà la routine di milioni di persone

Scopri come le banche italiane stanno integrando le tendenze di Gartner e BCG, con un focus sull'AI e le partnership fintech, e quali sfide e opportunità emergono per il futuro.
  • Entro il 2025, l'88% delle banche italiane adotterà una strategia GenAI.
  • Solo il 13% prevede un ROI entro un anno.
  • Investimenti in tecnologie innovative aumenteranno del 50% nel 2023-2024.
  • Il 43,7% degli investimenti va al settore dei prestiti digitali.
  • Il 54% delle banche ha partnership con aziende ICT e BigTech.

L’influenza dei rapporti di consulenza sulle strategie bancarie italiane

L’interrogativo centrale che guida questa analisi è quanto le banche italiane stiano realmente integrando i trend identificati da società di consulenza come Gartner e Boston Consulting Group (BCG) nelle loro strategie operative. Ci si chiede se l’adozione di queste tendenze sia una mera formalità, un “check-box” per dimostrare di essere al passo con i tempi, oppure un’integrazione strategica e ponderata. L’analisi dei “Gartner banking trends” e dei “BCG banking trends 2024” evidenzia un panorama variegato, dove l’interesse per la digitalizzazione, l’intelligenza artificiale (AI) e la personalizzazione dei servizi sembra essere un denominatore comune, sebbene l’implementazione di queste strategie vari sensibilmente tra i diversi istituti.

Un elemento chiave da considerare è l’investimento in intelligenza artificiale generativa (GenAI). Secondo uno studio recente condotto da ABI Lab con il supporto di Deloitte, si prevede che l’88% delle banche italiane adotterà una strategia specifica per la GenAI entro il 2025, con il 38% di esse già impegnato in progetti operativi. Questo dato suggerisce un forte orientamento verso l’AI generativa, in linea con le previsioni di Gartner e BCG. Tuttavia, resta da valutare se questi investimenti si tradurranno in un reale vantaggio competitivo o in una semplice corsa all’innovazione tecnologica.

Le banche italiane stanno valutando attentamente i potenziali ricavi, i costi e i rischi associati a questi investimenti. È significativo notare che il 75% degli istituti non ha ancora definito un orizzonte temporale preciso per il ritorno sull’investimento (ROI), mentre solo il 13% prevede un ROI entro un anno. Questa incertezza solleva interrogativi sulla reale comprensione del potenziale della GenAI e sulla capacità di misurarne l’impatto economico. Inoltre, un’indagine condotta da Bankitalia evidenzia come principali ostacoli all’investimento in fintech la scarsa interoperabilità tra le tecnologie esistenti, una domanda insufficiente per i prodotti fintech e la carenza di risorse umane con competenze adeguate. Per comprendere appieno l’approccio delle banche italiane, è necessario analizzare casi di studio specifici e raccogliere le opinioni dei dirigenti bancari. Quali criteri vengono utilizzati per selezionare i trend da seguire? Come vengono integrati i rapporti di consulenza nel processo decisionale strategico? Quali sono le principali sfide nell’implementazione di nuove tecnologie e strategie? Le risposte a queste domande ci permetteranno di determinare se le banche italiane stanno semplicemente reagendo alle tendenze del momento o se stanno adottando un approccio più strategico e personalizzato, basato sulle proprie esigenze e peculiarità.

Investimenti e partnership nel settore fintech

Un altro aspetto cruciale è l’evoluzione degli investimenti e delle partnership nel settore fintech. Un’indagine di Bankitalia, ripresa da PMI Tutoring, indica che gli investimenti delle banche italiane in tecnologie innovative dovrebbero aumentare del 50% nel biennio 2023-2024, passando da 600 milioni a circa 901 milioni di euro. Ciononostante, questa cifra rappresenta ancora una frazione modesta, circa il 5%, della spesa complessiva delle banche in soluzioni tecnologiche. La stessa indagine rivela che il 43,7% delle risorse è destinato al settore dei prestiti (digital lending), mentre il 39,4% è indirizzato al settore dei pagamenti (instant payments).

Questi dati suggeriscono un’attenzione particolare alla digitalizzazione dei processi di credito e all’implementazione di soluzioni di pagamento innovative. Tuttavia, è importante considerare che la scarsa interoperabilità tra le tecnologie esistenti e la carenza di competenze specialistiche rappresentano ostacoli significativi all’adozione di soluzioni fintech. Nonostante queste sfide, il 54% degli istituti ha già attivato partnership con aziende ICT e BigTech, dimostrando un interesse concreto per la collaborazione con il settore tecnologico.

Le partnership tra banche e fintech sono fondamentali per accelerare l’innovazione e migliorare l’offerta di servizi finanziari. Le fintech possono apportare nuove competenze e tecnologie, mentre le banche possono fornire la solidità finanziaria e la base clienti necessarie per scalare le soluzioni innovative. Tuttavia, la gestione di queste partnership richiede una pianificazione strategica accurata e una chiara definizione dei ruoli e delle responsabilità di ciascun partner. È essenziale che le banche non si limitino a esternalizzare l’innovazione, ma sviluppino internamente le competenze necessarie per integrare e gestire le soluzioni fintech.

Tendenze tecnologiche emergenti per il 2025

Per anticipare le evoluzioni future del settore bancario italiano, è fondamentale analizzare le tendenze tecnologiche emergenti. Gartner ha identificato 10 tendenze tecnologiche strategiche per il 2025, che potrebbero avere un impatto significativo sul settore bancario italiano. Tra queste, spiccano:
* AI Agentica: sistemi di AI capaci di analizzare in tempo reale variabili complesse per ottimizzare la logistica, la gestione dei clienti e la personalizzazione dei servizi bancari. Questi sistemi autonomi, in grado di pianificare e agire per raggiungere obiettivi specifici, potrebbero trasformare il modo in cui le banche interagiscono con i propri clienti e gestiscono le proprie operazioni interne.
* Crittografia post-quantistica: una tecnologia essenziale per proteggere i dati dei clienti dalle minacce rappresentate dall’informatica quantistica. Con l’avvento di computer quantistici sempre più potenti, i metodi di crittografia tradizionali potrebbero diventare vulnerabili, rendendo necessaria l’adozione di algoritmi avanzati in grado di resistere agli attacchi quantistici. * Piattaforme di governance dell’AI: strumenti indispensabili per garantire un utilizzo etico e trasparente dell’intelligenza artificiale nel settore bancario. Queste piattaforme permettono di monitorare le performance legali e operative dei sistemi di AI, garantendo che siano conformi alle normative e agli standard etici.
Queste tendenze suggeriscono che le banche italiane dovranno investire non solo in nuove tecnologie, ma anche nello sviluppo di competenze specialistiche e nella creazione di infrastrutture adeguate per sfruttarne appieno il potenziale. La capacità di integrare queste tecnologie emergenti nei propri modelli di business sarà un fattore determinante per il successo nel mercato bancario del futuro.

Verso un nuovo paradigma bancario

Le banche italiane si trovano di fronte a un bivio: continuare a seguire passivamente i trend dettati dai consulenti o intraprendere un percorso di trasformazione strategica e personalizzata. La sfida non è semplicemente adottare nuove tecnologie, ma ripensare i modelli di business, i processi operativi e le relazioni con i clienti. Per affrontare questa sfida, le banche devono sviluppare una visione chiara del futuro e una strategia ben definita per raggiungere i propri obiettivi.

L’innovazione deve essere guidata dalla comprensione delle esigenze dei clienti e dalla capacità di offrire servizi finanziari personalizzati e di valore. Le partnership con le fintech possono accelerare l’innovazione, ma è fondamentale che le banche sviluppino internamente le competenze necessarie per integrare e gestire le soluzioni innovative. La sostenibilità, l’etica e la trasparenza devono essere al centro di ogni decisione strategica.

Il futuro del settore bancario italiano dipenderà dalla capacità delle banche di abbracciare l’innovazione, di collaborare con il settore tecnologico e di mettere al centro le esigenze dei clienti. Solo in questo modo le banche italiane potranno affrontare le sfide del futuro e prosperare in un mercato in continua evoluzione.

Ecco, se vuoi capire meglio come le banche si stanno muovendo, immagina che stiano giocando a scacchi. Ogni mossa deve essere pensata non solo per il presente, ma anche per il futuro, anticipando le mosse degli avversari. E proprio come negli scacchi, anche nel mondo bancario è importante avere una strategia chiara e adattabile, pronta a cambiare in base alle nuove situazioni che si presentano. Un concetto base è che le banche devono integrare la tecnologia non solo per “fare di più”, ma per “fare meglio”, offrendo servizi più personalizzati e efficienti. Un concetto avanzato, invece, riguarda la capacità di prevedere i bisogni futuri dei clienti, creando prodotti e servizi che ancora non sanno di desiderare. Questa capacità di anticipazione è ciò che distingue le banche leader dalle altre. Tutto questo richiede una profonda riflessione: quali sono i valori che vogliamo difendere? Come possiamo rendere il nostro sistema bancario più umano e sostenibile?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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