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- Chiusura di ben 508 sportelli bancari nel 2024 in Italia.
- La desertificazione colpisce soprattutto anziani e persone con disabilità.
- Le BCC mantengono una presenza fisica nei piccoli comuni.
La trasformazione del settore bancario italiano: digitalizzazione e desertificazione
Il panorama bancario italiano sta vivendo una trasformazione radicale, sospinto dall’inarrestabile avanzata della digitalizzazione. Questa evoluzione, pur promettendo efficienza e comodità, solleva interrogativi cruciali sull’impatto sociale ed economico, in particolare nelle aree rurali e per le fasce di popolazione meno avvezze alle nuove tecnologie. Il fenomeno della “desertificazione bancaria”, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli fisici, si presenta come una sfida complessa, che richiede un’analisi approfondita delle cause e delle possibili soluzioni. L’abbandono delle filiali tradizionali, un tempo pilastri della vita comunitaria, pone interrogativi sul futuro dell’inclusione finanziaria e sulla capacità del sistema bancario di rispondere alle esigenze di tutti i cittadini. Non si tratta solo di una questione di numeri, ma di preservare un tessuto sociale e di garantire che nessuno venga lasciato indietro nell’era digitale.
La digitalizzazione dei servizi bancari ha indubbiamente portato benefici significativi, offrendo ai clienti la possibilità di gestire le proprie finanze in modo autonomo e flessibile, tramite piattaforme online e applicazioni mobile. Tuttavia, questa trasformazione ha un costo: la riduzione della presenza fisica delle banche sul territorio. Le filiali, un tempo centri nevralgici per le operazioni finanziarie e per il contatto umano, vengono progressivamente sostituite da servizi virtuali, accessibili solo a chi possiede le competenze e gli strumenti tecnologici necessari. Questa tendenza genera un divario sempre più ampio tra chi può usufruire dei vantaggi della digitalizzazione e chi, invece, si trova escluso da un sistema che sembra dimenticare le proprie radici.
La questione della digitalizzazione nel settore bancario non è di poco conto. Le banche, in quanto istituzioni finanziarie, dovrebbero, in linea teorica, essere attente ai bisogni della popolazione, e non solo a quelli degli investitori. Con l’avvento della digitalizzazione, invece, gli istituti bancari sembrano più interessati a chiudere filiali fisiche per risparmiare sui costi. Ma le banche sono davvero consapevoli delle conseguenze di questa scelta? La chiusura degli sportelli bancari, in particolare nei piccoli comuni, può avere un impatto devastante sull’economia locale, limitando l’accesso al credito per le imprese e rendendo più difficile la vita quotidiana per i cittadini. È fondamentale che le banche si assumano la responsabilità sociale del proprio ruolo, trovando un equilibrio tra innovazione tecnologica e servizio alla comunità.

L’impatto della desertificazione bancaria sui territori e sulle comunità
La desertificazione bancaria non è solo un problema di comodità o di accesso ai servizi online. Si tratta di un fenomeno che incide profondamente sulla vita dei territori e delle comunità, generando conseguenze negative a livello economico e sociale. La chiusura degli sportelli bancari può ostacolare lo sviluppo delle piccole e medie imprese, che spesso si affidano al credito locale per finanziare le proprie attività. La mancanza di una presenza bancaria fisica può rendere più difficile l’accesso al credito per le famiglie, soprattutto per quelle che vivono in aree rurali e che non hanno familiarità con gli strumenti digitali. Inoltre, la desertificazione bancaria può favorire l’isolamento sociale e l’abbandono delle aree interne, contribuendo allo spopolamento e alla perdita di identità culturale.
Nel 2024, si è assistito a una drammatica accelerazione del processo di desertificazione bancaria in Italia. Sono stati chiusi ben 508 sportelli, un dato allarmante che ha lasciato interi comuni senza alcun punto di riferimento bancario fisico***. Questa situazione colpisce duramente soprattutto le fasce più vulnerabili della popolazione, come gli anziani e le persone con disabilità, che spesso si trovano in difficoltà nell’utilizzo dei servizi online.* Si tratta di una vera e propria emergenza sociale, che richiede un intervento urgente da parte delle istituzioni e del sistema bancario. È necessario trovare soluzioni innovative per garantire l’accesso ai servizi finanziari a tutti i cittadini, senza discriminazioni e senza compromettere la coesione sociale.
Non dimentichiamo che dietro ogni numero c’è una storia, una persona, una famiglia che si trova a fare i conti con una realtà sempre più difficile. La chiusura di uno sportello bancario può significare la perdita di un posto di lavoro, la difficoltà di pagare le bollette, l’impossibilità di accedere a un prestito per realizzare un progetto. Si tratta di problemi concreti, che incidono sulla qualità della vita e sul futuro delle comunità. Per questo è fondamentale che il dibattito sulla desertificazione bancaria non si limiti a considerazioni economiche, ma tenga conto delle implicazioni sociali e umane di questo fenomeno.
Le banche di credito cooperativo (BCC) come presidio di prossimità
In questo scenario di progressiva desertificazione bancaria, le Banche di Credito Cooperativo (BCC) rappresentano un’eccezione virtuosa. Grazie alla loro natura mutualistica e al forte legame con il territorio, le BCC si distinguono per la loro capacità di mantenere una presenza fisica anche nei piccoli comuni, garantendo l’accesso ai servizi bancari a famiglie e imprese locali. Le BCC, infatti, non sono semplici istituti di credito, ma veri e propri presidi di prossimità, che svolgono un ruolo fondamentale nel sostegno all’economia locale e nella promozione dello sviluppo sociale.
Le BCC, a differenza delle grandi banche nazionali, non sono guidate esclusivamente dalla logica del profitto, ma si ispirano a principi di mutualità, solidarietà e responsabilità sociale. Questo le porta a privilegiare il rapporto con il territorio e con le comunità locali, offrendo servizi personalizzati e sostenendo le iniziative economiche e sociali che contribuiscono al benessere collettivo. In molti piccoli comuni, la BCC è l’unico punto di riferimento bancario, un luogo dove i cittadini possono trovare un consiglio, un aiuto, un sostegno per realizzare i propri progetti.
Le BCC, inoltre, svolgono un ruolo importante nella promozione dell’alfabetizzazione finanziaria, offrendo corsi di formazione e iniziative di sensibilizzazione per aiutare i cittadini a gestire al meglio le proprie finanze. In un’epoca in cui la complessità dei prodotti finanziari è in costante aumento, è fondamentale che i cittadini abbiano gli strumenti per comprendere i rischi e le opportunità del mercato, per prendere decisioni consapevoli e per proteggere i propri risparmi. Le BCC, grazie alla loro presenza capillare sul territorio e alla loro conoscenza delle realtà locali, possono svolgere un ruolo cruciale in questo ambito.
Nuove strategie per un’inclusione finanziaria nell’era digitale
La desertificazione bancaria e il divario digitale rappresentano sfide complesse che richiedono soluzioni innovative e integrate. Non si tratta solo di promuovere l’alfabetizzazione digitale, ma di ripensare il modello di servizio bancario, rendendolo più inclusivo e accessibile a tutti i cittadini. È necessario sperimentare nuove forme di presenza fisica sul territorio, come gli sportelli automatici evoluti, i consulenti finanziari itineranti o le partnership con altri operatori locali, come le Poste o i Comuni.
L’ e-learning, ad esempio, potrebbe essere una strategia vincente: i dipendenti bancari potrebbero svolgere corsi di formazione online, rimanendo sempre aggiornati sulle nuove tecnologie. Ma è fondamentale che l’innovazione tecnologica sia accompagnata da un forte impegno per l’inclusione sociale, garantendo che nessuno venga lasciato indietro. Le banche devono investire nella formazione del personale, per sviluppare competenze specifiche nel campo dell’assistenza digitale e della relazione con i clienti vulnerabili. Inoltre, è necessario semplificare i processi e i prodotti bancari, rendendoli più comprensibili e accessibili a tutti.
Infine, è fondamentale che le istituzioni pubbliche svolgano un ruolo attivo nel contrasto alla desertificazione bancaria, incentivando le banche a mantenere una presenza fisica nei comuni più piccoli e sostenendo le iniziative di alfabetizzazione digitale. Solo attraverso un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti sarà possibile garantire un accesso equo e inclusivo ai servizi finanziari, preservando la coesione sociale e lo sviluppo economico dei territori.
Un consiglio, per orientarsi nel mondo delle nuove strategie bancarie, dei pagamenti digitali e dei movimenti di personale di alto livello tra le banche, è di iniziare a comprendere le basi del funzionamento di una banca moderna. Si tratta di un’istituzione che, semplificando al massimo, raccoglie il denaro dei risparmiatori e lo utilizza per concedere prestiti a privati e aziende, guadagnando dalla differenza tra i tassi di interesse. Con l’avvento della tecnologia, però, questo modello tradizionale si è evoluto, con l’introduzione di nuovi servizi digitali, come l’internet banking e le app mobile, che consentono ai clienti di gestire le proprie finanze in modo autonomo e flessibile. Inoltre, le banche sono sempre più attente alla gestione del rischio e alla conformità normativa, per garantire la stabilità del sistema finanziario e la tutela dei consumatori.
Per approfondire ulteriormente l’argomento, si può analizzare come le banche stiano implementando strategie di open banking, aprendo le proprie piattaforme a fornitori terzi di servizi finanziari. Questo consente di creare un ecosistema di servizi più ampio e integrato, offrendo ai clienti una maggiore scelta e personalizzazione. Allo stesso tempo, le banche devono affrontare la sfida della cybersecurity, proteggendo i dati dei clienti da attacchi informatici sempre più sofisticati. Infine, è interessante osservare come i movimenti di personale di alto livello tra le banche possano influenzare le strategie aziendali e l’innovazione del settore, portando nuove competenze e prospettive.
Ecco, spero che questo articolo possa stimolare una riflessione personale sul ruolo delle banche nella società moderna e sulle sfide che ci attendono nell’era digitale.
- Dati Uilca sulla desertificazione bancaria e l'insoddisfazione dei clienti.
- Osservatorio First Cisl sulla desertificazione bancaria, dati e analisi del fenomeno.
- Presenta riflessioni di Banca d'Italia sul futuro del sistema finanziario, inclusa la responsabilità sociale.
- Approfondimento Banca d'Italia su digitalizzazione e accesso ai servizi finanziari.