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- Il GNL ha il potenziale di aggiungere oltre 10 gigatonnellate di emissioni di gas serra nei prossimi dieci anni.
- Tra il 2021 e il 2023, circa 400 istituti bancari hanno investito 213 miliardi di dollari in progetti di GNL.
- Intesa Sanpaolo e UniCredit hanno finanziato con 5,3 miliardi di dollari l'espansione del GNL in Italia.
Negli anni recenti, il gas naturale liquefatto (GNL) è diventato protagonista nel contesto energetico mondiale, particolarmente in relazione all’Europa e all’Italia. Spesso presentato come un combustibile meno nocivo rispetto al carbone tradizionale, la sua importanza è cresciuta notevolmente anche a causa delle situazioni geopolitiche instabili come l’assalto russo contro l’Ucraina. Eppure, dietro tale facciata promettente nel settore dell’energia esistono sfide complesse e temi scottanti che richiedono uno sguardo analitico più approfondito.
Essenzialmente esportato dagli USA, il GNL ha consolidato la sua posizione quale fondamento della sicurezza energetica europea. D’altro canto, relazioni recentemente pubblicate da enti come Reclaim Finance e ReCommon evidenziano potenziali effetti devastanti sulla crisi climatica dovuti all’espansione del GNL. È previsto infatti che tali progetti aggiuntivi possano portare a oltre 10 gigatonnellate di emissioni di gas serra entro il prossimo decennio, comparabili alle attuali emissioni annuali globali delle centrali alimentate a carbone oggi in funzione. Le circostanze attuali minano gli scopi stabiliti nell’Accordo di Parigi, che ha l’intento di contenere il surriscaldamento globale entro un limite massimo di 1,5°C rispetto alle temperature precedenti l’era industriale.
Il Ruolo delle Banche e il Finanziamento del GNL
Il settore bancario gioca un ruolo cruciale nel finanziamento dell’espansione del GNL. Tra il 2021 e il 2023, un ampio gruppo composto da circa 400 istituti bancari in tutto il mondo ha deciso di investire 213 miliardi di dollari in progetti legati al GNL. In Italia, Intesa Sanpaolo e UniCredit sono tra i principali finanziatori, con un impegno complessivo di circa 5,3 miliardi di dollari. Questo supporto finanziario solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche climatiche delle banche, che da un lato dichiarano di sostenere la transizione energetica, mentre dall’altro continuano a finanziare progetti che potrebbero compromettere tali obiettivi.
Le critiche si concentrano sul fatto che il GNL, pur essendo meno impattante del carbone, non rappresenta una soluzione sostenibile a lungo termine. Le fasi di estrazione, liquefazione, trasporto e rigassificazione del GNL comportano significative emissioni di metano, un gas serra molto più potente della CO2. Questo rende il GNL una “falsa soluzione” nella lotta contro il cambiamento climatico.
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Le Sfide della Transizione Energetica e le Decisioni Politiche
L’avvenire del GNL è strettamente legato alle scelte politiche in corso. L’amministrazione Biden ha proclamato un arresto momentaneo nella concessione dei permessi per esportazioni di gas naturale liquefatto allo scopo di valutare gli effetti climatici associati ai relativi progetti. Sebbene questa sia una notizia benvenuta da parte degli ambientalisti, viene vista da taluni osservatori come un’iniziativa elettorale anticipatoria rispetto alle presidenziali del 2024. Questa interruzione potrebbe avere ripercussioni su circa dodici iniziative nel Golfo del Messico che potrebbero rilasciare emissioni paragonabili a quelle dell’intera UE.
Comunque, tale scenario non riguarda esclusivamente gli USA: anche l’Europa è protagonista in questo frangente poiché mira a ridurre la propria dipendenza dalla Russia firmando nuovi trattati con Qatar e Algeria per la fornitura di GNL. Anche se cruciali per mantenere al sicuro le risorse energetiche nell’immediato futuro, questi patti suscitano interrogativi sulla coerenza rispetto agli obiettivi ambientali lungimiranti.
Riflessioni sul Futuro delle Strategie Energetiche
La complessa dinamica dell’odierno panorama energetico globale impone una considerazione approfondita delle strategie da adottare. L’innovazione nel campo delle banche e l’emergere dei pagamenti digitali stanno rimodellando il settore finanziario; tuttavia, è indispensabile che questi sviluppi siano coerenti con gli obiettivi di sostenibilità. Le istituzioni bancarie sono chiamate a considerare attentamente l’effetto dei propri investimenti e devono prendere in considerazione l’implementazione di linee guida più severe per facilitare la transizione verso fonti di energia rinnovabile.
In uno scenario dove le scelte politiche ed economiche esercitano un’influenza determinante sull’avvenire del nostro pianeta, diventa essenziale che i vertici del comparto bancario collaborino attivamente con i decisori politici al fine di promuovere soluzioni per un approvvigionamento energetico più rispettoso dell’ambiente. Solo grazie a uno sforzo comune e a una prospettiva lungimirante si può sperare di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico, garantendo pertanto alle generazioni future la possibilità di vivere in un mondo sostenibile.