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- Le gas fee su Ethereum sono scese a meno di 1 Gwei, con picchi inferiori a 0,6 Gwei.
- Il costo mediano per transazione è calato a 0,3$, rispetto ai 13,5$ di marzo 2024.
- Le transazioni giornaliere sono diminuite a 985.000, rispetto alle 1,3 milioni di giugno.
Le gas fee delle transazioni crypto sulla blockchain di Ethereum (ETH) sono scese ai minimi del 2024. Secondo i dati di EtherScan, da diversi giorni il gas minimo è inferiore a 1 Gwei, con picchi inferiori a 0,6 Gwei. Ad esempio, nel momento di maggior picco dell’anno, a marzo, sono stati sfiorati i 50 Gwei di gas minimo, mentre la media era superiore ai 98 Gwei. Ultimamente, la media ha oscillato tra 3 e 9 Gwei, con un picco massimo di 51 il 5 di agosto.
Analizzando il costo in dollari, la mediana delle fee per transazione sulla blockchain di Ethereum è scesa a 0,3$, dopo essere stata superiore a 3$ il 5 di agosto. Da questo punto di vista, il picco massimo del 2024, sempre per quanto riguarda la mediana, ha sfiorato i 13,5$ a marzo, e praticamente non era mai stato inferiore a 0,5$ prima. Per risalire a cifre basse come quelle attuali occorre risalire ad ottobre 2022, l’anno dell’ultimo bear-market, poco prima che venisse toccato il bottom con il fallimento di FTX.
Il motivo di tale calo è una forte riduzione del numero di transazioni giornaliere on-chain sul layer-1. Si è passati dalle 1,3 milioni di transazioni di giugno alle attuali 985.000, livello così basso che non si vedeva da metà febbraio. All’epoca però il prezzo di ETH era superiore, e così a parità di fee il costo in dollari era superiore. Va però sottolineato come nel 2023 si toccarono picchi ben inferiori di transazioni giornaliere on-chain sul layer-1 di Ethereum, con picchi minimi anche a 860.000. Quindi non c’è stato un vero e proprio crollo del numero delle transazioni, ma un crollo delle fee, dovute in parte ad una riduzione del prezzo di ETH ad agosto, in parte all’aggiornamento Dencun di marzo.
La riduzione del burn
La riduzione delle fee ha anche generato inevitabilmente una forte riduzione del tasso di burn di ETH. Infatti, vengono bruciati una parte degli ETH utilizzati per pagare le fee, ma meno fee vengono pagate, meno ETH vengono bruciati. Questo ha portato ad un aumento della circulating supply. Un anno fa gli ETH in circolazione erano 120 milioni e 270.000. Grazie ai grandi volumi di fee pagate dagli utenti, i burn avevano consentito di ridurre la circulating supply fino a 120 milioni e 65.000 ad aprile. Poi però si è verificata un’inversione di tendenza, e da deflattiva ETH è tornata ad essere leggermente inflattiva. Ora la circulating supply di Ethereum è tornata esattamente al livello di un anno fa, ovvero 120 milioni e 270.000, quindi negli ultimi 12 mesi di fatto è stata azzerata l’inflazione della sua massa monetaria.
Da notare che due anni fa era di 120 milioni e 217.000, quindi negli ultimi due anni è stata leggermente inflattiva, mentre ad agosto del 2022 era di 120 milioni e 33.000. La svolta da questo punto di vista avvenne nel 2021, quando fu introdotto l’aggiornamento London. Tre anni fa la circulating supply di ETH infatti era di 117 milioni e 257.000. Sabato scorso, ad esempio, sono stati bruciati solo 210 ETH, mentre l’emissione netta di ETH tramite il reward dello staking ha superato i 2.000 ETH. Quindi la recente forte riduzione delle fee sta riportando Ethereum ad essere una moneta con massa monetaria inflattiva.
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Ethereum ha registrato entrate per 365 milioni di dollari nel 1° trimestre
La rete Ethereum ha registrato un robusto reddito di 365 milioni di dollari nel primo trimestre del 2024, con una crescita impressionante del 155% rispetto all’anno precedente. Come riportato, le entrate di Ethereum nel primo trimestre rappresentano un incredibile aumento del 200% rispetto ai 123 milioni di dollari di profitto registrati nel quarto trimestre del 2023. Un fattore importante che ha contribuito a questa crescita sostanziale è stata l’impennata dell’attività di finanza decentralizzata (DeFi) durante il trimestre, che ha portato a una maggiore partecipazione alla rete.
I ricavi da commissioni di Ethereum, generati dalle transazioni degli utenti, hanno raggiunto il notevole traguardo di 1,17 miliardi di dollari nel 1° trimestre, segnando un notevole aumento del 155% rispetto allo stesso periodo del 2023 e un incremento dell’80% rispetto al trimestre precedente. L’attività di rete amplificata, alimentata dall’aumento delle applicazioni DeFi, ha spinto la media delle transazioni giornaliere di Ethereum nel 2024 a superare le cifre dello scorso anno. L’attuale media di 1,15 milioni di transazioni giornaliere si avvicina ai livelli massimi registrati durante la corsa epocale di Ethereum nel 2021.
Il calo delle gas fee e le sue implicazioni
Il calo delle gas fee sulla rete Ethereum ha portato a una corrispondente riduzione della quantità di ETH bruciati. Nella giornata di sabato, 10 agosto, sono stati bruciati soltanto 210 ETH, il minimo storico dell’anno. Questo dato è in netto contrasto con i 5.000 ETH bruciati il 5 agosto, quando le tariffe del gas sono salite a circa 100 gwei. Come risultato della riduzione del tasso di burning, l’inflazione della rete Ethereum è aumentata e nello stesso giorno si è registrata un’emissione netta di oltre 2.000 ETH.
In mezzo a questi sviluppi, il fondatore di Gnosis, Martin Köppelmann, ha suggerito un aumento temporaneo del limite di gas come soluzione per contrastare la tendenza all’inflazione. Köppelmann ha osservato che una commissione di base di circa 23,9 gwei sarebbe necessaria per compensare le ricompense dello staking, il che implica che aumentare l’attività del Layer 1 potrebbe essere una strategia valida, anche se sembra controintuitivo nelle attuali condizioni di basse commissioni.
Il calo delle tariffe del gas è in gran parte attribuito alla migrazione degli utenti verso le soluzioni di scaling Layer 2 e all’adozione delle transazioni blob introdotte con l’aggiornamento di Dencun a marzo. Questi progressi hanno effettivamente ridotto i costi sulle reti Layer 2, diminuendo così la domanda di transazioni sulla rete Layer 1.
Bullet Executive Summary
In sintesi, il calo delle gas fee su Ethereum rappresenta un fenomeno di grande rilevanza nel panorama delle criptovalute e delle nuove strategie bancarie. La riduzione delle fee ha portato a una diminuzione del tasso di burning di ETH, influenzando l’inflazione della rete. Questo scenario evidenzia l’importanza delle soluzioni di scaling Layer 2 e degli aggiornamenti della rete per mantenere la sostenibilità e l’efficienza della blockchain.
Nozione base: Le nuove strategie bancarie e i pagamenti digitali stanno evolvendo rapidamente, e la riduzione delle gas fee su Ethereum è un esempio di come l’innovazione tecnologica possa influenzare l’economia delle criptovalute. Le soluzioni Layer 2 e gli aggiornamenti della rete sono fondamentali per migliorare l’efficienza e ridurre i costi delle transazioni.
Nozione avanzata: La migrazione verso soluzioni di scaling Layer 2 e l’adozione di transazioni blob rappresentano strategie avanzate per affrontare la congestione della rete e ridurre i costi delle transazioni. Queste innovazioni non solo migliorano l’efficienza della rete, ma possono anche influenzare positivamente l’adozione delle criptovalute e la loro integrazione nei sistemi finanziari tradizionali.
In conclusione, il calo delle gas fee su Ethereum offre uno spunto di riflessione su come le innovazioni tecnologiche possano trasformare il panorama delle criptovalute e delle nuove strategie bancarie. La continua evoluzione delle soluzioni di scaling e degli aggiornamenti della rete sarà cruciale per garantire la sostenibilità e l’efficienza delle blockchain nel lungo periodo.