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- Nel 2022, il fintech ha rappresentato il 5% dei ricavi netti del settore bancario globale, con cifre tra 150 e 205 miliardi di dollari.
- Si prevede che entro il 2028 questa quota aumenterà a 400 miliardi di dollari, con un tasso di crescita annuale del 15%.
- In Italia, il 56% delle PMI ha bisogno di liquidità entro una settimana, ma solo il 3% conosce il supply chain finance.
Il panorama del fintech nel 2024 si presenta come un ecosistema in evoluzione, dove le startup non cercano più di reinventare la ruota, ma di perfezionarla. Come affermato da Dan Schulman, CEO di PayPal, e Vlad Yatsenko, co-founder di Revolut, l’obiettivo non è sostituire i banchieri, ma rendere i processi più efficienti. Questo nuovo approccio ha portato a una fase di integrazione tra le startup fintech e le banche tradizionali, creando un ambiente di collaborazione che sta trasformando l’industria dei servizi finanziari.
Nel 2022, il fintech rappresentava il 5% dei ricavi netti del settore bancario globale, con cifre comprese tra 150 e 205 miliardi di dollari. Secondo un report di McKinsey, si prevede che questa quota aumenterà a 400 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale del 15%, tre volte superiore a quello dell’intero settore bancario, che si attesta al 6%. Questi numeri indicano un passaggio dalla sperimentazione all’industrializzazione di prodotti e servizi, con un focus particolare sul contesto italiano e il settore delle PMI.
La Nuova Fase del Mercato Fintech
L’industria del fintech sta entrando in una nuova fase del mercato. Dopo un decennio di generazione di idee e sviluppo di nuovi prodotti tecnologici, le tecnologie digitali applicate alla finanza, ai prestiti e ai servizi bancari sono ora meno fenomeni sperimentali e più funzioni integrate all’interno delle banche tradizionali. Gli istituti bancari stanno sviluppando modelli e sistemi digitali avanzati per rispondere alle richieste dei clienti, sia business che consumer, acquisendo sul mercato e internalizzando servizi e funzioni.
Matteo Tarroni, founder e CEO di Workinvoice, osserva che questa fase può essere paragonata a quella dell’industria farmaceutica, dove piccole biotech sviluppano nuovi farmaci che vengono poi commercializzati dalle grandi case farmaceutiche. Allo stesso modo, nel settore automobilistico, le startup che lavorano su veicoli elettrici e guida autonoma collaborano con grandi costruttori per portare le tecnologie sul mercato. Nel campo della tecnologia, piccole aziende innovative in settori come l’intelligenza artificiale e la blockchain vengono spesso acquisite o entrano in partnership con giganti del tech come Google, Apple e Microsoft.
Collaborazione tra Banche e Startup Fintech
L’integrazione tra fintech e banche tradizionali porta vantaggi per entrambe le parti. Le fintech possono accedere a risorse, clienti e infrastrutture delle banche, mentre queste ultime beneficiano dell’innovazione e dell’agilità delle startup tecnologiche. Esempi di partnership di successo includono la banca Barclays, che ha lanciato un programma di accelerazione per fintech, e Santander, che ha acquisito la startup Ebury per la sua offerta digitale. NatWest è diventata socio di maggioranza di Vodeno per sviluppare servizi di Banking-as-a-Service.
In Italia, Banca Valsabbina ha rilevato il 100% di Prestiamoci, una piattaforma digitale di consumer lending, mentre Intesa Sanpaolo ha creato Isybank, una banca digitale con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento senza sportelli. Queste operazioni dimostrano come l’integrazione tra fintech e banche tradizionali possa portare a sinergie significative. Ad esempio, l’acquisizione del 96% di Workinvoice da parte di Generalfinance ha creato una potente piattaforma che combina tecnologia innovativa, risorse di capitale, dati e modelli di rischio avanzati, migliorando le capacità operative e offrendo soluzioni di finanziamento avanzate e personalizzate alle PMI.
Previsioni di Crescita del Settore
I numeri mostrano chiaramente la crescita del settore fintech. Nel 2022, il fintech rappresentava il 5% dei ricavi netti del settore bancario globale, con cifre comprese tra 150 e 205 miliardi di dollari. Le stime prevedono che questa quota aumenterà a 400 miliardi di dollari entro il 2028, con un tasso di crescita annuale del 15%, tre volte superiore a quello dell’intero settore bancario, che si attesta al 6%.
In Italia, il settore delle PMI mostra ampi spazi di crescita per il fintech lending, con Workinvoice come leader. Secondo l’Osservatorio Supply Chain del Politecnico di Milano, il 56% delle PMI ha bisogno di liquidità entro una settimana, il 31% entro due giorni, e solo il 3% conosce il supply chain finance. Il 72% degli imprenditori si rivolge alle banche, mentre il 15% al proprio commercialista, spesso senza strumenti per rispondere in tempi rapidi. L’integrazione tra banche e fintech avrà ricadute più ampie, vantaggiose per gli erogatori e per il sistema economico nel suo complesso.
Bullet Executive Summary
La collaborazione tra fintech e banche tradizionali rappresenta una delle evoluzioni più significative nel panorama dei servizi finanziari. Questa integrazione non solo permette alle fintech di accedere a risorse e infrastrutture consolidate, ma consente anche alle banche di beneficiare dell’innovazione e dell’agilità delle startup tecnologiche. Un esempio emblematico è l’acquisizione di Workinvoice da parte di Generalfinance, che ha creato una piattaforma potente e innovativa per il finanziamento delle PMI.
Nozione base: Le nuove strategie bancarie si stanno orientando sempre più verso l’integrazione con le fintech, creando sinergie che migliorano l’efficienza e l’innovazione nei servizi finanziari.
Nozione avanzata: L’adozione di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale e la blockchain da parte delle fintech, in collaborazione con le banche tradizionali, sta ridefinendo i modelli di business e portando a una maggiore personalizzazione e velocità nei servizi offerti.
In conclusione, l’integrazione tra fintech e banche tradizionali non è solo una tendenza, ma una necessità per rimanere competitivi in un mercato in rapida evoluzione. Questa collaborazione permette di unire il meglio di entrambi i mondi, creando soluzioni finanziarie più efficienti, innovative e accessibili per tutti.