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Desertificazione bancaria in Italia: quale futuro per i piccoli comuni?

Il fenomeno della desertificazione bancaria sta colpendo duramente l'Italia, con oltre 5.000 sportelli chiusi negli ultimi cinque anni. Scopri come questo sta influenzando le comunità locali e quali soluzioni sono in vista.
  • Oltre 5.000 sportelli bancari chiusi in Italia negli ultimi cinque anni, pari a più del 20% del totale.
  • 3.296 comuni italiani, rappresentanti il 41,5% del totale, sono ora senza una filiale bancaria, colpendo circa 10 milioni di cittadini.
  • La riduzione del personale bancario ha portato a una perdita di oltre 16.000 posti di lavoro nel settore negli ultimi cinque anni.

Il fenomeno della desertificazione bancaria sta assumendo proporzioni sempre più preoccupanti in Italia. Negli ultimi cinque anni, il numero di filiali bancarie è diminuito drasticamente, con oltre 5.000 sportelli chiusi, pari a più del 20% del totale. Questo trend ha colpito in modo particolare i piccoli comuni e le aree montane, dove la presenza di sportelli bancari è ormai un ricordo del passato.

Secondo i dati dell’Osservatorio sulla Desertificazione Bancaria, al 30 giugno 2024, ben 3.296 comuni italiani, ovvero il 41,5% complessivo, si trovano senza una banca sul proprio territorio. Questo fenomeno ha un impatto significativo su circa 10 milioni di cittadini, di cui oltre 4 milioni vivono in comuni piccoli e ad alta densità di anziani, come Bobbio Pellice, un piccolo comune montano del torinese.

Le Conseguenze Economiche e Sociali

La chiusura delle filiali bancarie non è solo un problema logistico, ma ha anche gravi ripercussioni economiche e sociali. La riduzione del numero di sportelli bancari ha portato a una diminuzione del personale, passato da 278.000 a 262.000 unità negli ultimi cinque anni, con una contrazione del 6%. Questo ha comportato una perdita di oltre 16.000 posti di lavoro nel settore bancario.

Le regioni più colpite dalla chiusura degli sportelli sono quelle del Mezzogiorno, del Centro Italia Appenninico e delle aree montane. In particolare, la Liguria ha visto una riduzione del 36% del personale bancario tra il 2018 e il 2023. Anche il Piemonte, con solo il 37% dei comuni coperti da una banca, è tra le regioni più colpite.

La segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito, ha sottolineato che “anche nel corso del 2023 abbiamo registrato una diminuzione dell’occupazione e delle filiali bancarie, specie nelle aree più fragili del Paese. Questo processo deve avere una fine, il sistema bancario deve ritrovare e perseguire la sua funzione a sostegno dell’economia”.

Cosa ne pensi?
  • 👍 Questa iniziativa delle Poste Italiane potrebbe salvare molti piccoli comuni......
  • 👎 La chiusura degli sportelli bancari è una catastrofe per le comunità......
  • 🤔 Potremmo considerarci fortunati se le banche adottassero un modello ibrido......

Il Ruolo delle Poste Italiane

In questo contesto di crescente desertificazione bancaria, Poste Italiane ha assunto un ruolo cruciale nel mantenimento dei servizi finanziari nei piccoli comuni. Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane, ha assicurato che l’azienda continuerà a mantenere gli uffici postali anche nei comuni più piccoli, come Spriana, un comune di soli 100 abitanti alle porte della Valmalenco.

Secondo una ricerca di First Cisl, negli ultimi sette anni sono sparite 6.289 filiali bancarie in tutta Italia, e il personale di rete è diminuito di oltre 26.000 unità. Questo ha portato a una riduzione del numero di sportelli per ogni 1.000 imprese, passato da 7,6 a 6,2. La chiusura delle filiali bancarie ha avuto un impatto significativo sull’economia locale, soprattutto nei piccoli comuni come Roccatederighi, in provincia di Grosseto, dove lo sportello del Monte dei Paschi ha chiuso a gennaio 2024.

Un Futuro Incerto

L’accusa di Marco Bussone, presidente dell’Uncem, è forte: “Aumentano i prelievi di contanti ? 1 miliardo di euro al giorno ? ma chiudono gli sportelli. Le banche si ritirano dai territori, ignorando le esigenze delle istituzioni locali e delle comunità”. Questo fenomeno è particolarmente marcato nel Mezzogiorno e nelle isole, ma neanche il Nord ne è immune.

Negli ultimi dodici mesi, tra il 2022 e il 2023, in Italia hanno chiuso poco meno di mille sportelli, scendendo da quasi 21.000 a poco più di 20.000. La mappa che emerge confrontando il numero di comuni di ogni regione con quello dei paesi dotati di una banca è stupefacente. Il Molise è la regione con la copertura più bassa, avendo solo il 17,6% dei comuni serviti da una banca. Anche la Calabria e la Valle d’Aosta presentano percentuali molto basse, rispettivamente il 27,2% e il 32,4%.

In Piemonte, solo il 37% dei 1.181 comuni ha una banca, nonostante la presenza di due delle tre fondazioni bancarie più importanti d’Italia: la Compagnia di Sanpaolo e la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino. Questo fenomeno ha colpito anche la Valle di Susa, dove le filiali di Intesa San Paolo a Condove e Villar Dora e quella di Unicredit a Sant’Ambrogio hanno chiuso, lasciando solo un bancomat funzionante a singhiozzo.

Riflessioni e Prospettive Future

La desertificazione bancaria è un fenomeno che richiede una riflessione profonda sulle nuove strategie bancarie e sui pagamenti digitali. La chiusura delle filiali bancarie nei piccoli comuni e nelle aree montane non solo priva i cittadini di un servizio essenziale, ma rischia anche di allontanare milioni di persone dal circuito legale della finanza e dell’economia.

Una nozione base di nuove strategie bancarie riguarda l’importanza di mantenere un equilibrio tra la digitalizzazione dei servizi e la presenza fisica delle filiali. La digitalizzazione può offrire numerosi vantaggi, come la possibilità di effettuare bonifici in pochi secondi senza costi aggiuntivi, ma non può sostituire completamente il contatto umano e la fiducia che i cittadini ripongono nelle filiali bancarie locali.

Una nozione avanzata, invece, riguarda l’adozione di modelli di business più inclusivi e sostenibili. Le banche potrebbero considerare l’implementazione di soluzioni ibride, che combinino servizi digitali avanzati con una presenza fisica ridotta ma strategica, magari attraverso partnership con enti locali o altre istituzioni. Questo approccio potrebbe garantire un accesso più equo ai servizi finanziari, riducendo al contempo i costi operativi.

In conclusione, la desertificazione bancaria è un problema complesso che richiede soluzioni innovative e un impegno concreto da parte delle istituzioni finanziarie. Solo attraverso un approccio integrato e sostenibile sarà possibile garantire un accesso equo ai servizi bancari per tutti i cittadini, indipendentemente dalla loro posizione geografica.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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