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- Riduzione degli sportelli bancari sotto le 20.000 unità, con una chiusura di 826 filiali solo nell'ultimo anno.
- Il 41,5% dei comuni italiani, circa 3.300, sono privi di strutture bancarie.
- Proposta di istituzione degli Osservatori Regionali per monitorare e promuovere dialoghi sulle attività bancarie.
- Il 73% dei comuni in Calabria e il 54% in Campania non hanno sportelli bancari.
- La desertificazione bancaria colpisce oltre 14 milioni di anziani, esacerbando l'esclusione sociale ed economica.
Il fenomeno della desertificazione bancaria in Italia sta vivendo un’accelerazione notevole negli ultimi anni e sta causando effetti devastanti su famiglie e aziende. Stando ai dati attuali disponibili, il numero totale degli sportelli bancari si è assestato sotto le 20.000 unità, registrando nel solo anno corrente una riduzione pari a 826 filiali. Tale andamento ha determinato che circa il 41,5% dei comuni italiani, circa 3.300, siano privi completamente di strutture bancarie all’interno del proprio territorio.
La gravità della condizione appare acutamente avvertita specialmente nelle zone interne della nazione: qui la chiusura delle filiali bancarie segna l’instaurarsi di un autentico deserto finanziario, dove milioni di individui sono esclusi dall’accessibilità ai fondamentali servizi bancari.
Riccardo Colombani, burocrate generale del sindacato First Cisl, ha manifestato inquietudine riguardo questo sviluppo, avvertendo come le ragioni addotte a favore della digitalizzazione siano tutt’altro che concrete alla luce dei dati oggettivi.
Nonostante ci sia stato uno sviluppo nell’adozione dell’internet banking, purtroppo, l’Italia non può competere con altre nazioni europee, contando solamente sullo strabiliante 51,5% di clienti attivi nei suoi portafogli online; confrontabile al 42% EU medio. Questo suggerisce che non è la digitalizzazione a determinare le chiusure, bensì un piano attuato dalle banche per un’ottimizzazione dei costi.
Proposte per Contrastare la Desertificazione Bancaria
Nel tentativo di affrontare il grave fenomeno della desertificazione bancaria, Colombani propone l’idea innovativa dell’istituzione degli Osservatori Regionali sull’attività bancaria. Questi organismi avranno l’importante funzione non solo di monitorare lo stato attuale delle attività bancarie ma anche quella cruciale di promuovere un dialogo costante fra tutti gli attori coinvolti nella materia, incluse le istituzioni politiche insieme alle autorità competenti. Si raccomanda inoltre l’elaborazione delle classifiche relative alla sostenibilità delle banche, fondate sulla loro effettiva presenza nelle diverse aree geografiche così come sulla capacità di implementare iniziative educative nel campo del digitale per i propri clienti.
Tali iniziative si propongono come strumento per stimolare gli istituti bancari a mantenere una vera ed efficace esistenza fisica nelle regioni maggiormente danneggiate dal fenomeno in questione, quali Calabria e Campania; è significativo notare che qui si stima che siano privi di sportelli rispettivamente ben il 73% e il 54% dei comuni. D’altro canto, queste classificazioni potrebbero rivelarsi decisive nell’influenzare anche le politiche fiscali riguardanti gli enti bancari stessi; infatti quelle realtà economiche che mostrano una dedizione sostanziale verso soluzioni territorialmente integrabili ed esperienze formative digitalmente orientate potrebbero ricevere benefici significativi in termini fiscali.
- Un passo avanti verso l'inclusione finanziaria... 😊...
- Le chiusure bancarie impoveriscono le comunità... 😡...
- E se le banche diventassero hub sociali?... 🤔...
L’Impatto Sociale della Desertificazione Bancaria
L’abolizione degli sportelli bancari esercita una forte influenza sulle comunità locali, incidendo soprattutto su quelle fasce della popolazione maggiormente vulnerabili quali gli anziani e coloro che possiedono limitate abilità digitali. In Italia vi sono oltre 14 milioni di individui oltre i 65 anni, una buona parte dei quali vive in condizioni d’isolamento. L’assenza del necessario accesso ai servizi finanziari potrebbe provocare fenomeni di esclusione sociale ed economica, esacerbando ulteriormente le disuguaglianze già esistenti.
Colombani mette in evidenza come la desertificazione bancaria rappresenti una problematica di notevole importanza sociale; ciò implica la necessità urgente di interventi strategici da parte delle istituzioni preposte. A tal proposito, la First Cisl manifesta il suo interesse a instaurare collaborazioni con il CNEL e altre associazioni per elaborare strategie efficaci destinate ad affrontare questa sfida complessa, incentivando così uno spirito di sincera cooperazione tra tutti gli attori interessati.
Conclusioni e Riflessioni Future
La questione della desertificazione bancaria in Italia rappresenta una tematica complessa e urgente, esigendo interventi su più fronti per affrontarla adeguatamente. Tra le varie iniziative suggerite da First Cisl, figurano l’istituzione degli Osservatori Regionali e lo sviluppo di classifiche relative alla sostenibilità; tali misure potrebbero rivelarsi preziose nel contenere gli effetti nocivi legati a questo fenomeno. È indispensabile che sia i decisori politici sia gli istituti bancari stessi comprendano quanto sia cruciale mantenere attive strutture fisiche all’interno dei vari territori; tale presenza risulta fondamentale non solo dal punto di vista economico ma anche nella promozione dell’inclusione sociale e nell’assicurare pari opportunità nell’accesso ai servizi finanziari.
All’interno del contesto attuale segnato dalla veloce evoluzione digitale, diventa prioritario che gli enti bancari adottino piani d’azione capaci di amalgamare efficienza operativa con responsabilità nei confronti della società civile. Tale indirizzo potrebbe prevedere investimenti destinati ad accrescere il know-how digitale della clientela oltre all’implementazione di approcci commerciali orientati a conferire valore al proprio radicamento sul territorio come elemento chiave delle proprie strategie aziendali. Per concludere, è fondamentale notare come la desertificazione bancaria, ben oltre il semplice insieme di numeri e statistiche, influisca profondamente sulla vita delle persone, coinvolgendo milioni di cittadini italiani. È indispensabile affrontare questa tematica con una dettagliata analisi critica, accompagnata da uno sforzo comune diretto a realizzare un sistema bancario che sia non solo equo ma anche orientato alla sostenibilità nel tempo.