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Crisis Management Deposit Insurance: rivoluzione nelle crisi bancarie europee

Scopri come le nuove regole del Consiglio dell'UE cambiano la gestione delle crisi bancarie, con maggiori margini di manovra per i fondi nazionali e condizioni stringenti per quelli europei.
  • Il 19 giugno il Consiglio dell'UE approverà le nuove regole del Crisis Management Deposit Insurance (Cmdi).
  • I fondi di tutela dei depositi nazionali (Dgs) avranno maggiore libertà nelle crisi bancarie, mentre il fondo europeo (Srf) sarà soggetto a condizioni più rigide.
  • Le nuove regole permetteranno interventi preventivi dei fondi nazionali, con l'attivazione delle procedure alternative per banche con attivi fino a 80 miliardi di euro.

Il Consiglio dell’Unione Europea si appresta a dare il via libera, mercoledì 19 giugno, alle nuove regole sulla gestione delle crisi bancarie, note come Crisis Management Deposit Insurance (Cmdi). Questa proposta, avanzata dai governi, si distanzia dalle posizioni del Parlamento Europeo, concedendo maggiori margini di manovra per l’uso dei fondi di tutela dei depositi nazionali (Dgs), come il Fitd italiano, ma imponendo condizioni stringenti per l’impiego del fondo europeo (Srf, Single Resolution Fund).

Le nuove regole consentiranno ai fondi nazionali di intervenire preventivamente nelle crisi bancarie, offrendo alternative alla risoluzione. Questo sarà possibile grazie all’ammorbidimento di aspetti tecnici come il test del «minor onere». Le procedure alternative saranno attivate quando una banca fallisce, mettendo a disposizione tutti i fondi di garanzia nazionali (Dgs). Gli interventi preventivi saranno concessi ai fondi non pubblici, come il Fitd, che ha ricevuto la certificazione della Corte di Giustizia dell’UE con la sentenza Tercas.

Pressioni e Concessioni tra i Paesi Membri

Le nuove regole sono il risultato di pressioni da parte di Germania e Francia, segnando un’inversione di rotta rispetto al 2015, quando l’uso del Fitd fu bloccato dalla Commissione Europea, causando danni per l’Italia. In futuro, i fondi nazionali avranno un ruolo centrale nei dissesti bancari, con interventi preventivi possibili per gli Ips tedeschi, gli schemi di protezione istituzionale bancario in Germania. Il ministro delle Finanze tedesco, Christian Lindner, aveva chiesto l’esenzione totale dalle nuove regole per gli Ips, desiderando maggiore libertà nelle crisi. Sebbene questa richiesta non sia stata completamente accolta, gli Ips potranno operare con condizioni di grande favore nelle crisi.

Un’altra concessione significativa è stata l’esclusione dei requisiti Mrel per le piccole banche. I fondi di tutela nazionali potranno fungere da «ponte» per l’utilizzo del Srf europeo, ma a condizioni stringenti. Questa procedura, approvata dall’Ecofin, sarà possibile solo per le banche con un attivo fino a 80 miliardi di euro, che si finanziano principalmente attraverso i depositi.

Governance del Single Resolution Board

Un nodo cruciale delle discussioni è stato la governance del Single Resolution Board (Srb). Attualmente, le decisioni del Srb sono prese dal board esecutivo composto da cinque membri. La presidenza belga e gli Stati piccoli hanno spinto per ottenere un potere di veto al consiglio dei rappresentanti delle autorità nazionali, come la Banca d’Italia. Il compromesso raggiunto prevede che le decisioni rimangano al comitato esecutivo, mentre il consiglio con le autorità nazionali potrà presentare un’opinione contraria non vincolante se condivisa da tre quarti dei membri.

Le discussioni con il Parlamento Europeo si preannunciano complesse, poiché la proposta del Consiglio si allontana dalle posizioni del Parlamento, che aveva adottato un approccio inverso, con più condizioni sui fondi nazionali e un impiego più semplice di quelli europei. L’accordo tra le istituzioni su Cmdi è uno dei più complicati in Europa, ma rappresenta un passo, seppur limitato, verso l’Unione bancaria.

Bullet Executive Summary

In conclusione, le nuove regole per la gestione delle crisi bancarie rappresentano un significativo progresso nel panorama delle strategie bancarie moderne. La maggiore libertà concessa ai fondi di tutela dei depositi nazionali e le condizioni stringenti per l’uso del fondo europeo riflettono un equilibrio delicato tra sovranità nazionale e cooperazione europea. Questo cambiamento è rilevante non solo per la stabilità finanziaria, ma anche per la fiducia dei depositanti e degli investitori.

Nozione base: Le nuove strategie bancarie, come quelle introdotte dal pacchetto Cmdi, mirano a rafforzare la resilienza delle banche attraverso una maggiore flessibilità nell’uso dei fondi di tutela dei depositi nazionali e un controllo più rigoroso sull’accesso ai fondi europei.

Nozione avanzata: Un aspetto cruciale delle nuove strategie bancarie è la gestione del rischio di liquidità. Le autorità di vigilanza devono sviluppare metriche proprie per monitorare l’evoluzione della liquidità delle banche, come suggerito dall’EBA, e intervenire tempestivamente per prevenire crisi sistemiche.

Queste riflessioni ci invitano a considerare l’importanza di un sistema bancario robusto e flessibile, capace di affrontare le sfide future con strumenti adeguati e una governance efficace.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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