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- Il settore agricolo italiano ha subito perdite economiche di 20 miliardi di euro negli ultimi tre anni.
- Nel 2024, il valore delle produzioni assicurate ha raggiunto 10 miliardi di euro, coinvolgendo circa 65 mila imprese.
- Oltre 80 milioni di euro di polizze assicurative agevolate restano congelati, minacciando la stabilità economica degli agricoltori.
- In Italia si sono verificati 146 eventi climatici estremi nell'ultimo decennio, con 79 casi solo negli ultimi due anni.
Il settore agricolo italiano si trova attualmente ad affrontare un contesto complesso e sfidante, con conseguenze economiche che si attestano sui 20 miliardi di euro nell’ultimo triennio. Tra i fattori determinanti della presente crisi emergono gli eventi climatici estremi, insieme alle epidemie e all’incremento dei costi provocati dalle tensioni globali. In risposta a queste problematiche, la storica organizzazione agricola italiana, Coldiretti, ha tenuto recentemente una manifestazione nella città di Torino con la partecipazione attiva di circa 2000 agricoltori; l’obiettivo era quello d’incalzare le autorità governative affinché accelerassero l’erogazione degli aiuti necessari e procedessero alla riforma del sistema preposto alla gestione del rischio nel settore. Per il prossimo anno agricolo (2024), il valore complessivo delle produzioni assicurate è salito a ben 10 miliardi di euro, interessando un numero significativo di circa 65 mila imprese operanti nel campo agroalimentare. Tuttavia resta critica la situazione relativa ai pagamenti delle polizze assicurative agevolate: oltre 80 milioni di euro sussistono ancora congelati riguardanti gli esercizi finanziari del ’22 e ’23; tale frattura burocratica minaccia ulteriormente la stabilità economica già compromessa degli agricoltori italiani alle prese con condizioni meteorologiche sempre più erratiche.
Le sfide del cambiamento climatico
Nel corso dell’ultimo decennio, l’Italia ha fatto i conti con un totale impressionante di 146 episodi meteorologici estremi; tali fenomeni hanno inferto danni significativi al settore agricolo. Nella sola biennale recentissima si sono manifestati ben 79 avvenimenti di natura analoga: grandinate devastanti, siccità prolungate, ventate impetuose e inondazioni. Tra le zone maggiormente vulnerabili figurano Piemonte, Emilia-Romagna, Puglia, Sicilia, Veneto e Sardegna. La sfida posta dalla crisi climatica esige un’immediata attuazione di iniziative mirate sia in termini di adattamento che resilienza al fine non solo di salvaguardare gli ecosistemi ma anche di assicurare la disponibilità alimentare nel paese. Il Piano Nazionale di Adattamento ai Cambiamenti Climatici (Pnacc) contempla 361 strategie a livello nazionale e regionale; tuttavia è palese l’insufficienza delle risorse finanziarie indispensabili alla realizzazione delle stesse. Nell’eventualità in cui non vengano implementati interventi precisi di mitigazione o adattamento, bisognerà essere pronti a fronteggiare perdite annuali di oltre ?12 miliardi pressoché fino al 2050!
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Proposte per un’agricoltura sostenibile
Legambiente ha elaborato una serie di dieci proposte da sottoporre all’attenzione del governo italiano con l’intento primario di favorire un’agricoltura sostenibile e resiliente. Tra tali iniziative figura la piena attuazione del Pnacc insieme a uno spiccato impulso verso lo sviluppo della produzione biologica. Si propone altresì una significativa diminuzione dell’area agricola consumata dal cemento ed è imperativa anche la creazione legislativa rivolta alla lotta contro le agromafie. Un elemento cruciale riguarda il potenziamento delle tecnologie avanzate nell’agricoltura così come delle metodologie ecocompatibili quali l’agrivoltaico o il biometano. In aggiunta, risulta imprescindibile stimolare occupazione giovane nel comparto agricolo garantendo equità nelle condizioni lavorative mediante allevamenti responsabili che preservino il benessere animale. L’ambizione complessiva consiste nell’instaurare un sistema agroalimentare capace non solo di rispondere alle problematiche contemporanee a livello globale ma anche nella proposta continua di alimenti sani per i consumatori stessi.
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Conclusioni e prospettive future
Il comparto agricolo in Italia si trova ora su una soglia decisiva. Le difficoltà derivanti dal cambiamento climatico unitamente ai ritardi nei trasferimenti monetari impongono una risposta rapida ed efficiente sia da parte delle autorità competenti sia dalle associazioni di agricoltori. È fondamentale che lo Stato intensifichi gli interventi economici mediante la celere distribuzione dei fondi previsti oltre alla necessità di attuare riforme strutturali mirate alla preservazione della vivibilità del settore agrario. Contemporaneamente, è imperativo che le aziende agro-alimentari integrino pratiche all’avanguardia e eco-sostenibili al fine di rispondere adeguatamente alle incessanti variazioni dell’ambiente.
In tale scenario caratterizzato dall’emergenza dell’utilizzo avanzato dei sistemi bancari digitali per effettuare transazioni economiche sicure, è necessario investigarne gli effetti potenziali sul comparto agricolo stesso; ad esempio, abbracciare modalità moderne nel campo dei pagamenti elettronici può non solo semplificare l’accesso al credito ma anche ottimizzare la gestione del capitale nelle aziende agricole locali. Infine, i cambiamenti dirigenziali presso livelli apicali all’interno delle istituzioni creditizie potrebbero facilitare aggregazioni proficue fra finanza e agricoltura orientate verso modelli di innovazione nella lotta contro i problemi legati all’economia green e alla resilience climatica. Considerando tali aspetti, si manifesta in modo chiaro la necessità di adottare una strategia complessiva che includa ogni singolo protagonista del panorama agroalimentare. È solo tramite un intervento sinergico e soluzioni innovative che potrà essere assicurato un avvenire sostenibile per il comparto agricolo italiano, salvaguardando nel contempo tanto la sicurezza alimentare quanto la sovranità nazionale.